O vergine cogli l’attimo

O vergine,cogli l’attimo che fugge,
Cogli la rosa quand’è il momento,
Ché il tempo, lo sai, vola:
E lo stesso fiore che sboccia oggi,
Domani appassirà.
(Orazio)

 

Ormai non c’è più posto

Tutto gira finchè si è disposti a condividersi.

Quanti sanno farlo?

Io…ho disimparato

abbraccio-innamorati[1]

Il cuore

“Il cuore ha le dimensioni di un pugno chiuso e una forma simile ad una pera con la punta rivolta verso il basso.
Il cuore è l’organo simbolo dell’amore, segue il ritmo dell’emozioni…
Normalmente in una persona adulta il cuore si contrae 60-70 volte al minuto, in una persona innamorata molte di più… a olte si arriva a 100 senza rendersene conto.
Il cuore è l’ultimo ad andarsene, lui continua a battere anche quando viene sottratto all’organismo, anche quando la persona amata ti abbandona…
Anche quando tu non vuoi più soffrire, non sei più tu che comandi…
Quando sei innamorato…
Quando il tuo cuore batte forte per un’altra persona… non sei più tu che comandi… è lui!”

Io e Annie

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/film/m/manuale-d-amore-(2005)/citazione-57505?f=w:828>

Passa

Passa il tempo, passa…ma le cose no.

Nella vita si affrontano scelte più o meno importanti, ma le si affronta in modo costante.

Ogni giorno dobbiamo scegliere cosa fare, dove andare, chi incontrare. Ma solo una cosa non possiamo scegliere: il destino altrui.

Cosa sceglierai oggi?

Io credevo di aver già fatto le mie scelte, ma nella vita è sempre tutto in discussione.

Forti del fatto che il tempo è dalla nostra parte, crediamo sempre di godere di un’immunità eterna verso gli avvenimenti del destino. Ma la verità è che siamo noi, con le nostre scelte, a plasmare il nostro destino ed il tempo, beh, quello non è poi tanto come pensiamo.

Passa il tempo, passa…ma siamo noi a decidere se passare o restare.

E chi non fa nulla per cambiare le cose ha le stesse colpe di chi fa le scelte sbagliate.

Non è giusto suggerire le risposte.

See you later WORLD.

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Vuoi vuoi…sei ancora in tempo se vuoi

vorrei vivere con te
ma in una dimensione un po’ più vera
che si manifesterà da se
senza paure e senza regole
seguendo il vento come nuvole
per sempre ormai incontaminabili.

Vuoi? Vuoi?
Sei ancora in tempo se vuoi
Puoi! Vuoi? 

Vuoi? Puoi! 

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Com’è?

Rimediare, riparare, è come fare subito la scelta giusta o la cosa giusta?

Si dice “basta il pensiero” ma è davvero così o serve concretezza nella vita?

Io e Annie

Un cane

Un giorno, un uomo che non aveva figli, né moglie, perché considerava i rapporti relazionali e i sentimenti cose superflue ed astratte, lasciò per sbaglio il cancello aperto.

Fu da quel cancello ad intrufolarsi una delle cose detestava quanto le persone: un cane.

Un cane malandato, ma scodinzolante, che sperava di trovare riparo e un po’ di cibo.

Il signore lo scacciò in malo modo sperando non tornasse, ma la sera dopo il cane era fuori dal cancello ad aspettarlo al rientro dal lavoro.

“Perché sei qui? non ti voglio fra i piedi, non ti darò nulla, vai via” disse il signore al quanto infastidito.

Ed il cane continuò a scodinzolare finchè il signore, disperato da tanta ostinazione lo fece entrare.

“Ti farò dormire in giardino e ti darò un pezzo di pane, ma domani te ne vai!” sbottò il signore.

Il cane entro e rimase lì fino al mattino seguente.

Il signore scocciato lo mandò di nuovo via ed il cane tornò la terza sera.

“Ancora qui sei???” disse l’uomo, ma la felicità del cane scodinzolante lo indusse ad offrirgli di nuovo riparo.

Così fece per due, tre, quattro, dieci volte, finchè il cane non divenne parte integrante della vita di quell’uomo scontroso e triste.

L’uomo si affezionò molto all’animale, che purtroppo essendo vecchio, venne a mancare dopo un anno.

Alla sua morte l’uomo pensò a quanto era stato stupido a non capire e non godere di quel dono che l’animale gli aveva dato.

Poteva avere cibo, un riparo, tutte cose molto importanti di cui anche il cagnolino aveva bisogno, ma non aveva la cosa più importante, che fino ad allora non aveva mai provato: l’amore.

Quel cane, scacciato in malo modo, continuava a presentarsi scodinzolante sotto casa, insegnando al signore tutto ciò da cui era fuggito fino ad a quel momento.

Ora era troppo tardi, l’uomo piangeva quel povero animale che gli aveva donato l’unica cosa che non poteva combrare, né cibo, nè casa, ma amore.

Capì così l’errore di aver buttato un’intera esistenza nell’atto di fuggire da quel bellissimo regalo della vita e ringrazio così quel povero cane che gli aveva donato, se pur per breve tempo, quel poco che basta per render la sua vita degna di esser vissuta.

 

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